Non più di 400 Euro!

Ogni tanto, diciamo ogni 3 - 4 anni, mi prende una sorta di strana "scimmia assemblatrice" e mi vien voglia di costruirmi da solo una chitarra elettrica. Il primo tentativo risale al lontano 1992 quando, coadiuvato da mio papà, costruii quasi da zero la mia prima ascia. Non mi intendevo né di legni né tantomeno di tecniche di costruzione, ma la notevole praticità con i legni di mio padre mi aiutò a creare qualcosa di decente che ancora fa bella mostra di sé nella mia rastrelliera, la chiamai "CDM", ovvero: Costruita Da Me... oppure Chitarra Di M..., a seconda dei casi.

Purtroppo mio papà non riuscì a vedere la sua opera completata ma io mi ripromisi che dopo quel tentativo, prima o poi, ci avrei riprovato. Passarono circa 14 anni e la scimmietta si ripresentò sotto forma di Ebay, con le sue mille inserzioni-tentazioni di parti di chitarre. Il budget era limitato: non più di 400 Euro, ma no mi diedi per vinto.

Pian piano, senza fretta cominciai ad accumulare parti per assemblare una simil-strato. Inizialmente il progetto non era ancora chiaro, ma man mano andava a delinearsi, pezzo per pezzo. Dopo circa tre mesi dall'inizio della ricerca delle parti, mi ritrovai con un magnifico manico Mighty Mite acero-palissandro (90€), un corpo Strato Fender Mexico (70€), tre pickups Fender Tex-Mex (90€), meccaniche e ponte Wilkinson entrambi Gold (120€), oltre a un battipenna nero ad uno strato e tutte le parti metalliche (viti incluse) dorate (29€). Solo il corpo necessitava di una riverniciata, in quanto il colore non mi convinceva... alla fine optai per in bel nero satinato. La combinazione "all black" tra corpo, battipenna, cover dei pickups e lo stesso manico con la tastiera in palissandro era spettacolare.

Devo confessarvi che per quanto riguardava il setup dello strumento mi andò veramente di lusso, perché una volta montato il tutto mi accorsi che action, allineamenti e regolazioni varie erano già a posto. Incredibile. Non prediligendo il ponte mobile (un po' in stile Clapton) lo lasciai "spiaccicato" al corpo montando ben cinque molle. Decisi di omettere la cover delle molle, stuccando anche i buchi delle viti! Dulcis in fundo bisognava decidere il nome, quindi ripresi il vecchio logo "CDM" aggiungendo un numero che identificasse il modello. Il numero era quello del prezzo: 389!

Visto il successo ottenuto con la 399, in seguito realizzai anche la "396 Reverse" (il corpo costava molto di meno e i pickups qualcosina di più...) e poi mi fermai, fino a qualche mese fa, quando cotruii la "Telecaster Ultralight Hollow" di cui ho già scritto su questo sito.
Concludendo: aspetto ancora che la scimmietta si ripresenti!

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