Addio a un Grande Uomo, arrivederci ad una grande anima


La notte del 16 settembre 2010, in Argentina , Mario Rodriguez Cobos, detto "Silo" ha abbandonato il suo corpo. L'uomo che diede speranza a milioni di persone, che pensò che l'umanità può guarire dalla sofferenza è passato oltre. Convinto che dall'altra parte la vita continua, diversa da come noi la concepiamo, ma continua. Convinzione che tutti noi umanisti condividiamo e che ci permette di andare avanti con Pace, Forza e Allegria.

Ho avuto l'occasione di conoscere Silo, qualche anno fa, all'inaugurazione del Parco di Attigliano. In una bellissima giornata di primavera, nella piazza del paesello. Ero seduto al tavolo del bar della piazza e ad un tratto qualcuno venne a sedersi al mio stesso tavolo, chiedendo permesso con grande gentilezza. L'uomo si sedette e appoggiò al tavolo la sua tazza con il cappuccino e rivolgendosi a me e a mia moglie mi ringraziò sorridendo. Mario, il Maestro, "El Negro", soprannome affibiatogli probabilmente per la sua perenne abbronzatura naturale da persona che ama stare all'aria aperta delle Pampas argentine, era seduto di fronte a noi e sorseggiava beato il suo cappuccino, come se niente fosse. Il personaggio che per me era sempre stato un riferimento, una guida, adesso era lì davanti a me e mi parlava come ad un amico.

Le parole non bastano per ringraziare Silo per quello che ha rappresentato per me e per tante altre persone.
Grazie, Maestro.
Arrivederci

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