giro di boa?

Mancano pochi giorni... alla fine del mondo, oppure al mio compleanno! Nel senso che se la fine del mondo non ci sarà come previsto dai Maya il 21 dicembre 2012, il 27 dicembre 2012 io compirò 43 anni. Gli "anta" li ho raggiunti e superati. Molti mi dicevamo: "non preoccuparti, 40 è solo un numero"... sarà, ma è un numero grande! Forse mi sono fatto suggestionare, ma io i 40 anni li ho "sentiti" sulla mia pelle e anche bene. Chissà perché allo scoccare di quella fatidica data sono cominciati a venir fuori nuovi problemi di vario genere, fisico, psicologico e, come se non bastasse, nuove inaspettate sfighe! Ci sono dei momenti in cui mi ritrovo a pensare al passato, alla strada che ho percorso per arrivare qui. Ci penso specialmente quando mi trovo in un luogo in cui sono stato molti anni fa e mi capita di passarci di nuovo da solo, magari per lavoro. Proprio oggi sono stato a Vicenza. E' strano, ma da questa città ci sono passato molte volte negli ultimi anni, ma solo oggi mi ha preso un senso di sconforto legato al fatto che a Vicenza mi sono accadute delle cose che mi sono rimaste dentro per sempre. Un strana sensazione di malinconia, legata alla certezza che quei momenti, belli o brutti, non torneranno mai più. A volte, ad esempio, mi capita di passare d'inverno in luoghi in cui magari sono stato in vacanza d'estate. Di per sé la sensazione che si prova, magari guardando il mare d'inverno è malinconica, se poi ci aggiungiamo il "magone" che mi viene pensando che proprio lì passai dei giorni bellissimi con quella che poi diventò mia moglie, il gioco è fatto!
In questi momenti penso spesso ad una bellissima canzone dei Pink Floyd:

Ticking away the moments that make up a dull day
You fritter and waste the hours in an off hand way
Kicking around on a piece of ground in your home town
Waiting for someone or something to show you the way
Tired of liyng in the sunshine staying home to watch the rain

You are youg and life is long and there is time to kill today
And then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run,you missed the starting gun
And you run and you run to catch up with the sun, but it's sinking

Queste parole iniziali di "Time" racchiudono il senso e il motivo della mia frustrazione e, credo, della sensazione di sconforto che ci prende quando tutti pensiamo al tempo che passa, inesorabile.
Mi ricordo che un giorno mi recai in Toscana per lavoro e per caso mi ritrovai in una piazza di paese dove sette anni prima mi sedetti su una panchina insieme a mia moglie per riposarci dopo una lunga passeggiata e per ripararci dal sole rovente. Quando, da solo, mi sedetti su quella stessa panchina ebbi la sensazione di ritornare indietro nel tempo come se al suo tocco avessi fatto partire una serie di meccanismi mnemonici involontari che mi trascinarono indietro a quel giorno. Sono sensazioni involontarie che non riesco a controllare, ma proprio in questo periodo sto notando che si stanno moltiplicando.
Ritornando sempre alla canzone "Time", in particolar modo all'ultima frase che ho citato, "And you run and you run to catch up with the sun, but it's sinking"... è proprio questa la nostra paura? Di non raggiungere mai il sole, di vivere di ricordi e guardarsi sempre indietro perché tanto si sa che i propri sogni sono impossibili da realizzare?
Ecco il nocciolo della questione: non ho più sogni, anzi un sogno ce l'ho: quello di ricominciare a sognare!




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