1. APPENDICE ALLA LEGGE DI MURPHY. Introduzione.
Cos’è la Legge di Murphy?
(fonte: Wikipedia)
La Legge di Murphy è un insieme di detti popolari nella cultura occidentale, a carattere ironico e caricaturale. Si possono idealmente riassumere nel primo assioma, che è in realtà la “Legge di Murphy” vera e propria, che ha dato il titolo a tutto il pensiero “murphologico”:
« Se qualcosa può andare storto, lo farà. »
Il fortunato autore e stilatore della summa sulla “murphologia” è Arthur Bloch. Si tratta di un compendio di frasi umoristiche il cui intento è essenzialmente quello di deridere ogni negatività che il quotidiano propone. Il meccanismo è ogni volta lo stesso: immagini e scenette frustranti, nelle quali è facile per molti ritrovarsi, vengon descritte da Bloch con frasi didascaliche, confezionate spesso e volentieri in forma statistico-matematica, così da liberare il vissuto dal contingente, dal personale, e donargli un adito di “validità universale”, nei fatti tuttavia inesistente. Negli Stati Uniti la legge di Murphy è talmente famosa da trovare posto nel Funk and Wagnalls Standard College Dictionary.
Il fittizio inventore
Nel suo primo libro, viene citato come originale postulatore tale Edward A. Murphy Jr, ingegnere dell’Aviazione Americana. Nulla di certo è noto di questa figura. Edward A. Murphy Jr. pare fosse uno degli ingegneri degli esperimenti con razzo-su-rotaia fatti dalla US Air Force nel 1949 per testare la tolleranza del corpo umano all’accelerazione (USAF project MX981). Un esperimento prevedeva un set di 16 accelerometri montati su diverse parti del corpo del soggetto. C’erano due maniere in cui ciascun sensore poteva essere incollato al suo supporto, e metodicamente qualcuno li montava tutti e 16 nella maniera sbagliata. Murphy pronunciò la sua storica frase: « se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo. », che fu riportata dal soggetto del test (il maggiore John Paul Stapp) a una conferenza stampa pochi giorni più tardi.
Aderenza alla realtà
L’assioma di Murphy, in senso stretto e in questa formulazione presunta “originale”, riassume intuitivamente un fatto statistico-matematico noto a chiunque abbia a che fare, ad esempio, con la prevenzione e la sicurezza e cioè: per quanto sia improbabile che si verifichi un certo evento considerato possibile, entro un numero elevato (concettualmente tendente all’infinito) di occasioni questo finirà per verificarsi sicuramente. Tuttavia il senso che assumono le Leggi di Murphy successivamente diffuse, del tutto ironico e paradossale, è diverso: in queste si afferma infatti che l’evento considerato inizialmente improbabile, alla prova dei fatti si verifica “spesso” o addirittura “sempre”, ovverosia al primo tentativo o esperimento. In questo si riassume l’effetto ironico delle frasi, ove quasi sempre l’evento in oggetto è considerato “inizialmente improbabile” proprio perché è un evento spiacevole e sgradito dal quale si tenta di proteggersi, ma che nei fatti si verifica nonostante la opposta valutazione iniziale che era sbagliata ma apparentemente non tale (per ragioni di soggettività della valutazione). Pertanto queste “leggi” sono affermazioni caricaturali sulla realtà, che distorcono tanto la reale frequenza o probabilità di un fatto (dichiarandolo più probabile di quanto non sia veramente), tanto le valutazioni preventive operabili sul fatto stesso (confondendo la sgradevolezza e l’indesiderabilità di un fatto con la sua probabilità, che viene presunta essere bassa in modo del tutto ingiustificato).
Esempi di Leggi di Murphy
Un esempio di applicazione alla realtà domestica è: « La probabilità che una fetta di pane imburrata cada dalla parte del burro verso il basso su un tappeto nuovo è proporzionale al valore di quel tappeto. »
Una sua riformulazione in termini pseudoscientifici è il Paradosso del gatto imburrato: « Se è vero che una fetta di pane cade sempre dal lato imburrato e che un gatto cade sempre in piedi, lasciando cadere un gatto con una fetta di pane sulla schiena nessuno dei due cadrà mai per primo e si avrà il moto perpetuo. »
Esiste anche una versione ispirata alla meccanica quantistica della legge di Murphy: « Tutto va male contemporaneamente. »
Altra curiosa versione della “legge di Murphy” è rappresentata dalla cosiddetta Legge di Gumperson, che pretende di spiegare come funzionino fortuna e sfortuna: « Le probabilità che qualcosa accada sono inversamente proporzionali alla sua desiderabilità. »
Sviluppo sulla legge di Murphy:
Se tutto è andato bene, evidentemente qualcosa non ha funzionato.
Non è vero che: non tutto il male viene per nuocere; non solo, ma anche il bene, qualora si manifestasse, viene per nuocere.
Tutto è perfetto, tranne il consorzio umano.
Anche agli animali le cose non vanno bene quando entrano in contatto con l’uomo, non fosse altro che solamente attraverso la videocamera per essere ripresi.
Chi bene incomincia, è a metà dell’opera, destinata a finire male.
Il sonno è un intervallo tra una sconfitta e l’altra, sempreché non sia popolato da incubi.
Quando si mangia con gusto, ci si morde.
Le esperienze fallimentari passate, non rendono più saggi e accorti, solamente più rintronati.
A meno che la giovinezza non sia una condizione permanente, il futuro è dei vecchi.
Quando si applica una procedura di miglioramento o mantenimento di uno “status quo” soddisfacente, si tratta di un errore di metodo, che posticiperà solamente l’avvento della catastrofe, aumentandone la forza devastatrice.
Bibliografia
Arthur Bloch, La legge di Murphy e altri motivi per cui le cose vanno a rovescio!, traduzione di Luigi Spagnol, Longanesi, Milano 1988, ISBN 8830408034 (edizione originale Murphy’s Law, Price Stern Sloan, Los Angeles 1977).
Arthur Bloch, Il secondo libro di Murphy. Nuovi motivi per cui le cose vanno storte!, traduzione di Luigi Spagnol, Longanesi, Milano 1989, ISBN 883040862X (edizione originale Murphy’s Law Book Two, Price Stern Sloan, Los Angeles 1980).
Arthur Bloch, Il terzo libro di Murphy. Altre pessime ragioni per cui il mondo va comunque avanti!, traduzione di Luigi Spagnol, Longanesi, Milano 1990, ISBN 8830409669 (edizione originale Murphy’s Law Book Three, Price Stern Sloan, Los Angeles 1982).
Daniele Fulvi, La Legge di Murphy è uguale per tutti, Albatros Il Filo, Roma, 2009, ISBN 9788856716818.
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